Sacro Speco di San Francesco

Poggio Bustone è la prima meta del Santo nella Valle Reatina. Un sentiero, subito dopo fine della via Crucis conduce nel solitario e quanto mai suggestivo Sacro Speco. Francesco sostò a lungo questi luoghi, raccogliendosi in preghiera in una grotta solitaria tra i boschi. Qui, nel sacro speco, ebbe l’apparizione dell’Angelo che gli confermò il perdono per i peccati giovanili e gli fu predetta l’espansione prodigiosa per il suo Ordine. Da Poggio Bustone è partita la sua missione di pace. La chiesetta, incassata sotto una massa rocciosa e nascosta dal bosco, al tempo di Francesco era una semplice grotta. La prima costruzione risale agli inizi del XIV sec e nell’edificio si distinguono due epoche: la parte trecentesca che circonda l’altare e un’altra risalente al XVII sec. Questo ambiente costituisce il primo insediamento francescano.

Lungo il sentiero furono erette intorno al 1650 sei cappelle a ricordo di miracoli avvenuti sul luogo e tramandati dalla tradizione popolare. La prima cappella custodisce la pietra sulla quale il Santo appoggiò il breviario mentre stava per sopraggiungere una tempesta: appena poggiato il libro, la pietra si sciolse come cera. La seconda cappella fu edificata sul luogo in cui Francesco si sedette poggiando le spalle a una pietra sulla quale rimase impressa l’impronta del suo cappuccio ancora oggi visibile. La terza cappella custodisce l’impronta del gomito del Santo, la quarta è dedicata all’apparizione del demonio e alle impronte che lasciò sulla pietra. La quinta conserva l’impronta del piede di Francesco, la sesta l’impronta di un angelo.

Museo Lucio Battisti

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